Il tema della sfilata della Contrada Sovrana La Flora è “la guerra” soggetto questo che negli anni è stato notevolmente sviluppato intorno al corpo nobile con la realizzazione degli abiti e degli accessori per la corte e per il drappello armato.
Il gruppo d’armi è stato da qualche anno perfezionato grazie all’avvento della macchina da guerra e soprattutto all’introduzione degli armati a cavallo che con costumi ed armi esattamente riproducenti gli originali dell’epoca, chiudono in maniera altamente spettacolare la sfilata della Contrada. Grande è l’orgoglio della Contrada per i propri costumi, infatti la scelta e la ricerca di questi manufatti è frutto del costante lavoro della Commissione Costumi che, recuperando informazioni da dipinti, bassorilievi, libri e ovunque sia possibile, riesce a creare modelli e disegni che in seguito verranno realizzati dalla sartoria di Contrada.
Il lavoro di confezione degli abiti dura circa 1 anno per i vestiti più ricchi e qualche mese per i più semplici; ovviamente a questo va poi aggiunto il mantenimento ed il restauro degli abiti di più vecchia fattura, alcuni dei quali risalenti al 1950, e la creazione degli accessori quali scarpe, cinture, corone ed armi.

 

Il nostro corteo è aperto dalla banda dei tamburini e delle chiarine che, con il ritmo cadenzato e potente dei suoi strumenti, incita i combattenti. Sono tutti ragazzi di Contrada che durante l’anno si ritrovano nelle fredde serate d’inverno per provare e riprovare. Solo così si arriva pronti, all’ultima domenica di maggio, per aprire orgogliosamente la sfilata della propria Contrada.

Seguono il gruppo festoso dei bambini e dei popolani.

E’ il momento del Corpo Armato, vero cuore pulsante della sfilata della Contrada La Flora.

Impugnando uno spadone a due mani, un fiero Armato, precede il Gonfalone recante le insegne di Contrada, scortato da quattro armati a piedi.

A guida dell’imponente gruppo della Cavalleria Armata, avanza il Capitano, che indossa abito in lino e seta rosso con ricami in bronzo antico, sotto a usbergo e camaglio di ferro. Il ricamo dell’abito del Capitano è stato ripreso dal decoro di una balaustra nella basilica abbazia di San Miniato al Monte a Firenze. Lo scudo del Capitano è di forma rotonda, rosso e riporta l’immagine di una Ypnale medievale.

Il Capitano saluta con la spada incisa coi simboli dei quattro Evangelisti, tratti dall’Evangelario custodito nel Duomo di Colonia. Il pomolo dell’elsa raffigura il simbolo dell’Agnus Dei.

Alle sue spalle, il cavaliere con la Banda del Capitano e lo Scudiero.

Seguono il Capo drappello e gli armati a piedi, fra cui i sei recanti le due baliste, tipiche armi d’assedio realizzate da maestri carpentieri sulla base di un progetto risalente al periodo tardo romano, che precedono frombolieri e arcieri.

Chiudono la sfilata del Corpo Armato, dei fanti con bandiere.

L’incedere della Castellana apre il corteo del corpo nobile.

La Castellana indossa un abito di nuova fattura in crepella di lana beige rosato e mantello in pura lana marrone. I ricami in prevalenza oro e bronzo, che arricchiscono abito e mantello, sono particolari ripresi dalla cassa-reliquiario di Saint Calmin (1180 – 1190 ca), tesoro della Chiesa Abaziale di Saint Pierre. La corona è la riproduzione del serto a cerchio dell’Imperatrice Gisella, moglie di Corrado II. E’ di rame ed è ornata sulla parte frontale da una croce, mentre sui fianchi e sulla parte posteriore ha dei rialzi gigliati; la corona riporta l’iscrizione in lettere maiuscole “GISLE IMPERATRIX”.L’anello in argento d’orato ed agata rossa, è ispirato al medaglione effigiato sulla statua della Regina Uta nella Cattedrale di Naumburg.

La Gran Dama precede le dame con il corredo, arricchito dal cofanetto nuziale di nuova fattura, fedele rifacimento di un coffret de marriage, risalente alla fine del XII secolo. I dipinti che lo ornano recano scene di vita signorile.

Il Corpo Nobile si completa con dame e cavalieri a cavallo.

Seguono le 7 Vittorie.

Chiudono il Corteo Armati con bandiere.