Parola d’ordine ORDINE. No, non è un errore.  

Pensate un attimo al significato in sé della parola, perché è proprio questo il filo in grado di unire la me nella vita quotidiana e la me nella vita di contrada: il desiderio che ogni cosa sia realizzata nel migliore dei modi. Anche perché In un armadio disordinato, cosa trovi? Con una scrivania piena di fogli, lavori bene? Con i pensieri non al loro posto, affronti le cose bene? Credo proprio di no, ma tutto parte da noi, se non siamo ordinati con noi stessi, non possiamo esserlo con gli altri e per gli  altri. Ci sarebbero allora solo cerimonieri disordinati, vestiti non stirati, magari anche accoppiati in maniera sbagliata, scarpe spaiate, tamburi disposti insieme alle corone.  Vi immaginate, poi, l’intera sfilata senza un ordine? Cavalieri, armati, cavalli senza la loro giusta posizione.  

Insomma, sarebbe tutta una grande confusione. Ecco perché è proprio l’ordine, il filo che unisce tutto.