Se mi chiedeste cosa faccio in Contrada, risponderei che potrei definirmi la Cenerentola della situazione. Lavo, stiro e do una mano dove serve,  sempre con il cuore. Al di fuori della Contrada, il mio lavoro è un altro, non poi tanto dissimile, faccio la bidella alle scuole medie e alle superiori. Un ruolo che svolgo con piacere e orgoglio, perché mi permette di stare in mezzo ai ragazzi, respirare ogni giorno l’energia della gioventù e sistemare ogni cosa. 

Cerco di portare la passione che alimento dentro la contrada anche tra i miei amati ragazzi, infatti dopo l’investitura, mi piace andare al lavoro con il foulard della Contrada. È un modo per portare sempre con me il senso di  appartenenza, per ricordare che la Contrada non è solo una festa, ma qualcosa che ci  accompagna nella vita di tutti i giorni. Da qualche anno scatto insieme ai miei alunni una foto che ci ritrae, ciascuno con il proprio foulard, per immortalare  questo legame che va oltre il Palio, oltre la corsa, oltre la rivalità. Perché per me, il Palio è anche  questo: sentirsi parte di qualcosa di grande, sempre.